Nov
16
2012
ABI

ABI: i pagamenti “senza contante” crescono del 4%

Aumentano soprattutto le operazioni sul web con carte (+27,6%) e i bonifici online (+20,3%). In crescita anche le carte nelle tasche degli italiani: da 77 milioni nel 2009 a 82 milioni nel 2011 (+6%). Il punto sui sistemi di pagamento in Italia a Carte 2012.

 

Più innovazione e tecnologia e sempre meno contante per i pagamenti degli italiani. Nel 2011 le operazioni fatte con gli strumenti diversi dal contante - carte di credito, debito, prepagate, bonifici, rid, ecc. - sono aumentate del 4% circa contro l'1,4% del 2010. È quanto emerso oggi al convegno “Carte 2012”, organizzato da ABI e Consorzio Bancomat per fare il punto sui sistemi di pagamento in Italia. Anche alla luce dei recenti interventi normativi contenuti nel decreto “Salva Italia” e in vista delle prossime tappe di recepimento delle direttive europee sui pagamenti. 

A trainare la crescita sono soprattutto gli strumenti di pagamento più innovativi, accessibili attraverso i canali telematici e in particolare via internet, che stanno progressivamente sostituendo gli strumenti più tradizionali come i "vecchi" assegni e i bonifici fatti allo sportello. Nel 2011, infatti, sono stati effettuati oltre 280 milioni di pagamenti in rete, con un incremento del 24%. In particolare, le operazioni su web con carte di credito e prepagate sono cresciute del 27,6% mentre i bonifici online hanno fatto registrare un aumento del 20,3%. 

Continuano a crescere anche le carte di pagamento nelle tasche degli italiani, che sono passate dai 77 milioni del 2009 agli 82  milioni del 2011 (+6% nel triennio). 

“La lotta al contante – ha  detto il direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini - è una vera e propria battaglia di civiltà. In questa direzione, anche grazie ai recenti interventi normativi, molto è stato fatto per favorire il maggior utilizzo  degli strumenti alternativi riducendo la circolazione del cash. E tuttavia, su questo fronte l’Italia è ancora in ritardo rispetto al resto d’Europa. L'affermarsi di sistemi di  pagamento più evoluti e moderni – ha aggiunto 

Sabatini - non rappresenta solo un vantaggio in termini di comodità e sicurezza per le famiglie, le imprese e le pubbliche amministrazioni che li utilizzano quotidianamente. Ma anche un importante volano di crescita e sviluppo per il Paese, soprattutto in una fase difficile per l’economia nazionale e internazionale”. Secondo  una simulazione condotta da Banca d’Italia, infatti, si potrebbe risparmiare circa lo 0,3% del pil se solo si colmasse il gap che ancora separa l’Italia dai paesi europei più evoluti nell’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici, riducendo l'uso del contante e quindi anche i costi sociali, di produzione e gestione sostenuti dal sistema Paese. 

 

IL DOCUMENTO 

 

 

 

Nov
12
2012
ABI

ABI - Crisi: banche, controlli interni seguano economicità e flessibilità

8 e 9 novembre a Roma l’evento “Compliance in banks 2012 – Verso il nuovo sistema dei controlli”. Sabatini: ”Opportuna razionalizzazione e semplificazione della materia controlli”. Dalla compliance una leva per rafforzare la fiducia.

 

 

COMUNICATO STAMPA ABI

La crisi globale rende sempre più importante irrobustire i pilastri su cui poggia la fiducia. E ciò è vero per quanto riguarda il sistema economico globale e quello europeo, il settore bancario e finanziario, le strutture degli operatori. In  questo contesto un peso importante assume la compliance, ossia la conformità al quadro complessivo delle regole, e il sistema dei controlli. Questi i temi a cui sono dedicati i due giorni dell’incontro “Compliance in banks 2012 – Verso il nuovo sistema dei controlli interni”, organizzato dall’ABI e da ABIFormazione, che ha chiuso i lavori oggi a Roma. 

Molte iniziative sono in campo per recuperare la  fiducia con la crisi ancora in corso. Per le banche italiane è giusta la via intrapresa dall’Europa, basata su tre grandi direttrici: un severo controllo degli equilibri di finanza pubblica attraverso il Fiscal Compact; un progetto di crescenti stimoli alla crescita secondo il Growth Compact; un’azione decisa per interrompere la connessione tra rischio sovrano e rischio bancario, prevista con il Banking Union. Proprio il Banking Union può servire a ridare fiducia attraverso l’introduzione di un sistema di regole omogenee e di un campo di gioco livellato, azzerando le differenze nelle pratiche di vigilanza ed evitando potenziali disparità competitive. Il settore bancario europeo si sta dando nuove regole. 

Anche la revisione del sistema dei controlli interni, mandata in consultazione dalla Banca d’Italia, si inserisce in questo quadro.  Giovanni Sabatini, Direttore generale dell’ABI, ha sottolineato che: “La conformità alle regole è, per le imprese bancarie, una condizione essenziale per rimanere sul mercato. Allo stesso tempo, però, occorre che i costi derivanti dalla complessa organizzazione delle procedure e delle risorse necessarie per garantirsi la conformità, siano  sostenibili. Questa è una sfida per le imprese bancarie e per le autorità di supervisione. In un contesto nel quale occorre recuperare la fiducia nel sistema finanziario è certamente opportuno rinforzare i presidi a fronte dei rischi, a cominciare dal rischio di conformità, ma sempre tenendo conto dei principi di economicità e flessibilità organizzativa”. “Il principio di economicità – ha concluso Sabatini - deve indurre a commisurare i costi di adeguamento organizzativo  con i vantaggi ottenuti. Da questo punto di vista è opportuna una maggiore razionalizzazione  e semplificazione del sistema dei controlli interni delle banche senza ridurne l’efficacia”. 

Roma, Palazzo Altieri, 9 novembre 2012 

 

 

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