Oct
17
2012

Banca d'Italia - Difficoltà nell'ottenimento di informazione o nell'apertura del conto base

Banca d'Italia ha indirizzato una comunicazione agli operatori interessati che richiama l'attenzione sulla necessità di porre in essere tutti gli adempimenti necessari per dare concreta attuazione agli obblighi in tema di offerta del conto di base.


Comunicazione alle banche e agli altri prestatori di servizi di pagamento sull'offerta del conto di base

Il 1° giugno 2012 è entrata in vigore la Convenzione che definisce le caratteristiche del conto di base, stipulata dalla Banca d'Italia, dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI), da Poste Italiane S.p.A. e dall'Associazione Italiana Istituti di pagamento e di moneta elettronica (AIIP).

La Banca d'Italia ha indirizzato una comunicazione agli operatori interessati che richiama l'attenzione sulla necessità di porre in essere tutti gli adempimenti necessari per dare concreta attuazione agli obblighi in tema di offerta del conto di base.

IL TESTO 

OFFERTA DEL CONTO DI BASE 

Il 1° giugno 2012 è entrata in vigore la Convenzione sul “conto di base”, stipulata il 28 marzo 2012 dalla Banca d’Italia, dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), dall’Associazione Bancaria Italiana (ABI), da Poste Italiane S.p.A. e dall’Associazione Italiana Istituti di pagamento e di moneta elettronica (AIIP). La convenzione definisce le caratteristiche del conto di base che – secondo quanto stabilito nell’art. 12, comma 4, del decreto legge n. 201/2011 (decreto “Salva Italia”) - deve essere obbligatoriamente offerto dalle banche, da Poste Italiane e dagli altri prestatori di servizi di pagamento abilitati a offrire servizi a valere su un conto di pagamento. 

La corretta attuazione dell’obbligo di legge, sulla base di quanto definito dalla “Convenzione”, rappresenta una condizione fondamentale per la realizzazione degli obiettivi di interesse pubblico perseguiti dal legislatore. In particolare, la finalità di una più ampia tracciabilità dei pagamenti presuppone un agevole accesso di tutte le categorie di utenti ai servizi di pagamento elettronici basati su conto corrente o conto di pagamento. Detto accesso è favorito dalla previsione dell’offerta obbligatoria di un conto di base che, a fronte di un canone annuale onnicomprensivo, consente di effettuare un numero predeterminato di operazioni con strumenti di pagamento elettronici. Per le fasce di clientela socialmente svantaggiate il conto è gratuito. 

Nei primi giorni di avvio della Convenzione sono state segnalate da parte di alcuni cittadini difficoltà ad aprire il conto di base o a ottenere informazioni in merito a esso presso gli sportelli di alcuni prestatori di servizi di pagamento. 

In considerazione di ciò, si richiama l’attenzione dei prestatori di servizi di pagamento sulla necessità di porre in essere tutti gli adempimenti necessari per dare concreta attuazione ai richiamati obblighi di legge. In particolare, andranno tempestivamente adottate le misure organizzative, procedurali e formative necessarie per ricomprendere nell’ambito dell’offerta commerciale il conto di base nonché per assicurare idonea informativa al pubblico per il tramite degli sportelli e dei siti internet aziendali. 

IL DOCUMENTO ORIGINALE 

 

Sep
28
2012

ABI - Banche, “maglia rosa” nell’assunzione di personale femminile

 

Al via la due giorni dedicata a Donne, banche e sviluppo. 

Si assottiglia il divario occupazionale con gli uomini nel settore bancario e, nel quadro complessivo della crisi, il ruolo femminile si impone come fattore culturale ed “economico” strategico per la ripresa. Per Mussari servono riforme strutturali per coniugare livelli di occupazione e progresso sociale Banche italiane verso un progressivo cambiamento nella struttura occupazionale del settore orientato, con buone prospettive, verso il personale femminile. Secondo i dati più recenti, al 31 dicembre 2011, le lavoratrici bancarie rappresentano oltre il 43% dell’occupazione complessiva. 

Più della metà dei neo assunti sono donne. Tra il 2015-2017 è prevedibile che si raggiunga la parità di presenza con gli uomini nel sistema bancario. È quanto emerso, oggi a Roma, nel corso del convegno ABI “Donne, banche e sviluppo: l’Italia che cambia passo per crescere”. Un momento di confronto e una necessaria riflessione su molti aspetti che riguardano le donne; dai percorsi di carriera, ai divari retributivi, all’imprenditorialità femminile. Ma soprattutto, in generale, sul peso sociale della crisi, che scaricandosi in gran parte sulle famiglie, vede le donne sempre più al centro di un ruolo strategico da inquadrare come leva per la crescita. 

In questo senso l’Italia, in prospettiva, deve accelerare il passo in Europa: Il livello rimane ancora inferiore rispetto ai principali Paesi Europei, ma il nostro Paese appare in netto recupero. Negli ultimi 5 anni (2005-2010) l’incremento della presenza femminile è secondo solo a quello registrato in Spagna ed è pari a quasi un punto percentuale all’anno. 

“Le donne italiane – ha dichiarato il Presidente dell’ABI, Giuseppe Mussari – stanno dimostrando una capacità di adattamento alla crisi superiore a quella degli uomini. Non sfugge a nessuno come il tema delle donne nell’economia del Paese sia strategico. Non si può più tardare. Occorre andare, attraverso riforme strutturali, verso il superamento di tutti i vincoli che frenano lo sviluppo delle carriere femminili e l’accesso alle posizioni più elevate, anche a causa dei prevalenti legami con la cura della famiglia”. Mussari ha ricordato che il settore del credito è in prima linea nel sistema produttivo nazionale  quanto a valorizzazione delle risorse femminili: “Prova ne è – ha detto – l’ultimo rinnovo contrattuale con forme di flessibilità che consentono di poter gestire, meglio che altrove, il tempo di lavoro, compatibilmente con quello dedicato agli altri impegni della vita quotidiana”. 

In particolare si possono evidenziare due aspetti precisi:

  • dal lato delle dipendenti, le agevolazioni delle imprese bancarie nell’assunzione di donne in “aree svantaggiate”, come prevede il Fondo per l’occupazione; 
  • dal lato delle consumatrici, un più agevole accesso ai servizi bancari adeguando gli orari di sportello ai mutati tempi della città. 

Roma, Palazzo Altieri, 25 settembre 2012

IL DOCUMENTO 

Sep
20
2012
ABI

ABI - Comunicato stampa - nuovo Comitato di presidenza

ABI: al via il nuovo Comitato di presidenza.

 

ABI: al via il nuovo Comitato di presidenza 

Luigi Abete (Presidente Banca Nazionale del Lavoro), Alessandro Azzi (Presidente Federcasse), Roberto Nicastro (Direttore generale UniCredit), Giovanni Pirovano (Vicepresidente Banca Mediolanum), Guido Rosa (Presidente Aibe), sono invitati a partecipare al Comitato che riunisce già i Vicepresidenti, insieme a Giuseppe Mussari e Giovanni Sabatini, Presidente e Direttore generale ABI.

Definite anche le deleghe.  

Oggi, nella prima riunione dopo l’Assemblea di luglio, il Comitato esecutivo ha stabilito la nuova composizione del Comitato di presidenza, di cui fanno parte Giuseppe Mussari e Giovanni Sabatini, Presidente e Direttore generale dell’ABI, i Vicepresidenti. Il Comitato esecutivo ha anche definito le deleghe delle competenze. 

Sono invitati alle riunioni del Comitato di presidenza con incarichi speciali: Luigi Abete (Presidente Banca Nazionale del Lavoro), tematiche connesse alla banking union e questioni retail delle grandi banche europee presenti in Italia; Alessandro Azzi (Presidente Federcasse), Presidente del Comitato ristretto piccole banche; Roberto Nicastro (Direttore generale UniCredit), reputazione ed immagine; Giovanni Pirovano (Vicepresidente Banca Mediolanum), innovazione tecnologica; Guido Rosa (Presidente Aibe), relazioni internazionali. 

Per quanto riguarda i Vicepresidenti, il Comitato  esecutivo ha definito le deleghe. Camillo Venesio con funzioni vicarie (Amministratore delegato e Direttore generale Banca del Piemonte), struttura dell’Associazione e enti collegati, eventuali aggiornamenti dello Statuto e rapporti con le Associazioni di categoria bancarie e finanziarie; Giovanni Berneschi (Presidente Banca Carige), banche e mercati anche con riferimento a prezzi, commissioni, fiscalità, rapporti con le agenzie di rating; Francesco Micheli (Presidente Banca Infrastrutture Innovazione e Sviluppo), Presidente del Comitato per gli affari sindacali e del lavoro (Casl) e relazioni industriali; Mario Sarcinelli (Presidente Dexia Crediop), studi e ricerche e rapporti con l’Istituto Einaudi per gli studi bancari, finanziari e assicurativi (Istein); Emilio Zanetti (Presidente Consiglio di Gestione Ubi Banca) temi connessi all’attività delle piccole e medie imprese. 

IL COMUNICATO 

 

Sep
6
2012
ABI

ABI: Chat raddoppiate con la clientela. Quasi 2 milioni di contatti e-mail e chat, oltre 51 milioni di telefonate nel 2011

Assistenza e informazioni anche per e-mail e chat. Le modalità di contatto tra banca e cliente si fanno sempre più diversificate: ai tradizionali mezzi si affiancano infatti nuove soluzioni mutuate dal mondo dei social network.


Assistenza e informazioni anche per e-mail e chat. Le modalità di contatto tra banca e cliente si fanno sempre più diversificate: ai tradizionali mezzi si affiancano infatti nuove soluzioni mutuate dal mondo dei social network. 

Le chat in particolare stanno vedendo molti progetti aperti dalle banche e riscuotono un buon successo presso la clientela (considerando le banche già attive nel 2010, emerge una crescita dei contatti chat pari al 50,4%). A queste si stanno affiancando i nuovi contatti tramite social network. È quanto emerge dall’Osservatorio sui contact center bancari condotto da ABI Lab e dall’Ufficio analisi gestionali dell’ABI. 
Il contesto di evoluzione anche tecnologica che, tra social media e nuovi dispositivi elettronici, sta interessando le abitudini di dialogo delle persone, influenza le strategie di multicanalità delle banche italiane, che trovano nel contact center il naturale punto di snodo nelle dinamiche di relazione con il cliente. Secondo la rilevazione, riguardo alla diffusione delle principali tecnologie di interazione con il cliente utilizzate nelle banche e che coinvolgono le figure del contact center, la chat area clienti è lo strumento su cui le banche puntano di più: 78% tra strutture che l’hanno già attivata nel 2011 e quelle che hanno in piano di partire entro il 2012. Il confronto fra la situazione presente nel 2011 e quella dell’anno precedente mostra, in linea generale, che la percentuale di diffusione delle nuove tecnologie tra le banche è in aumento soprattutto per la chat pubblica, lo strumento che ha prodotto la variazione più consistente passando dal 39% del 2010 al 56% del 2011, la video chat, i forum e le community on line, passati dal 22% al 33%. L’evoluzione del canale in ottica di punto di riferimento per la clientela nei propri processi di interazione con la banca, trova conferma anche nella natura prevalentemente informativa dei contatti telefonici: l’88% delle telefonate in ingresso (gestite da operatore nei due terzi dei casi) è motivata da esigenze informative e di assistenza, un dato che testimonia come il canale sia naturalmente associato al bisogno di assistenza e di relazione.
 
Il mobile e le telefonate da cellulare
Oggi la maggior parte delle banche (più del 70%) offre alla propria clientela almeno un servizio di mobile banking. Secondo il primo Rapporto annuale dell’Osservatorio mobile banking, coordinato da ABI Lab e dalla School of management del Politecnico di Milano, alla fine del 2011 gli utenti attivi di mobile banking su smartphone in Italia (limitatamente alle sole piattaforme App e mobile site) erano già oltre 2 milioni, con un incremento per entrambi di oltre il 300% sul 2010. La rapida diffusione degli smartphone - circa 25 milioni in Italia, con una previsione di crescita del 30% per il 2012 - e, in prospettiva, dei Tablet, sta cambiando rapidamente la modalità di approccio con le diverse realtà, anche con la propria banca.
A conferma di ciò, con riferimento ai contatti in entrata, l’indagine sui  contact center ha realizzato un approfondimento sulla quota di telefonate proveniente da un telefono cellulare. Questo valore, si è attestato su un valore medio pari al 52,2%, con valori di punta anche superiori al 70%, registrando nella maggior parte dei casi una tendenza in aumento rispetto allo scorso anno.
 
Il contact center “poliglotta”
Esaminando le lingue parlate dagli operatori dei contact center, emerge che in ciascuna struttura “poliglotta” si parlano in media 3,1 lingue straniere. La lingua più diffusa è l’inglese, parlato nel 95% dei contact center, seguito dal tedesco e dal francese (rispettivamente presenti nel 74% e nel 68% delle realtà) e dallo spagnolo (42%). Tra le lingue “di nicchia”, è stato segnalato per la prima volta anche il cinese.  
 
Jul
30
2012
ABI

ABI: ABI News luglio 2012

 

Anno XIV - n. 7 luglio 2012

GLi argomenti trattati:

  • Italia ad alta tensione europea con l’Economia giù del 2 %
  • Mutui: Famiglie solide
  • Banche per una Pa digitale
  • Sabatini (ABI): “Sosteniamo il processo di digitalizzazione del Paese”
  • Super Premio a Banche che innovano
  • La Carta dell’investimento sostenibile e responsabile
  • Italia ad alta tensione europea ...
  • Operativo il nuovo Comitato del Fondo di Solidarietà
 

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