Dec
4
2012
ABI

ABI - Credito: al via “Mutui Connect”, la piattaforma telematica per la portabilità

Siglata intesa tra ABI e Consiglio Nazionale del Notariato per il trasferimento informatico degli atti necessari alle operazioni di erogazione e portabilità dei mutui

 

COMUNICATO STAMPA ABI

Addio alla vecchia portabilità dei mutui con lo spostamento fisico cliente, notaio, banca nuova, banca vecchia. Con “Mutui Connect” tutto verrà  realizzato on line. È quanto stabilito dal Protocollo d’intesa siglato tra ABI e Consiglio Nazionale del Notariato, a Roma nel corso della terza edizione di "Credito al Credito 2012",  finalizzato a individuare specifiche procedure di colloquio elettronico tra banche e notai. 

In particolare, nell’ambito dei lavori volti a  migliorare l’efficienza del mercato dei servizi finanziari e creditizi anche in base a quanto le parti hanno già sottoscritto nel maggio 2010, è stata completata l’analisi di fattibilità di una piattaforma elettronica in grado di interfacciare le banche aderenti all’iniziativa e la rete dei  servizi del Consiglio Nazionale del Notariato: può quindi darsi corso, secondo l’Intesa, alla definizione convenzionale dei criteri di realizzazione e gestione della stessa. La prima applicazione  prevista della piattaforma è appunto “Mutui Connect”. 

Si tratta di una procedura che ha lo scopo di consentire il perfezionamento delle operazioni di portabilità dei mutui in modalità telematica  con il collegamento tra banche, intermediari finanziari e notai. I soggetti coinvolti potranno  pertanto collegarsi al proprio sistema di riferimento (piattaforma ABI/ConsorzioCBI per  le banche (e intermediari) e piattaforma RUN/Notartel per i Notai) scambiandosi flussi informativi e documenti secondo un processo condiviso, in sicurezza e con piena validità giuridica. Tale iniziativa risponde certamente all'esigenza di rapidità dell'operazione di surroga su cui, tuttavia, pesano tempi eccessivamente ristretti (10 giorni di calendario) recentemente introdotti dal legislatore, che stanno rappresentando un vincolo importante al sistema della portabilità, come peraltro già segnalato al Governo e al Parlamento anche dalle Associazioni dei Consumatori. 

“Mutui Connect” – il cui impiego non comporta alcun costo per il cittadino – trova applicazione solo dopo che il cliente abbia verificato sul mercato le migliori condizioni offerte dalle banche, acquisite le relative proposte e quando la banca subentrante abbia valutato la fattibilità dell’operazione di erogazione o di portabilità del mutuo.  

E’ infine prevista a giorni la nomina di un Organo Collegiale ABI-CNN che eserciterà le seguenti attribuzioni: 

-  analizzare il mercato della portabilità dei mutui e pubblicare uno specifico report annuale nel quale saranno riportati le risultanze quantitativa dell’analisi; 

-  proporre modifiche al presente protocollo e al suo allegato tecnico, anche in vista della loro estensione a nuove iniziative e attività; 

-  predisporre una relazione annuale entro il mese di aprile sull’andamento dell’iniziativa;  

-  vigilare sul buon andamento dell’iniziativa. 

 

Nov
16
2012
ABI

ABI: i pagamenti “senza contante” crescono del 4%

Aumentano soprattutto le operazioni sul web con carte (+27,6%) e i bonifici online (+20,3%). In crescita anche le carte nelle tasche degli italiani: da 77 milioni nel 2009 a 82 milioni nel 2011 (+6%). Il punto sui sistemi di pagamento in Italia a Carte 2012.

 

Più innovazione e tecnologia e sempre meno contante per i pagamenti degli italiani. Nel 2011 le operazioni fatte con gli strumenti diversi dal contante - carte di credito, debito, prepagate, bonifici, rid, ecc. - sono aumentate del 4% circa contro l'1,4% del 2010. È quanto emerso oggi al convegno “Carte 2012”, organizzato da ABI e Consorzio Bancomat per fare il punto sui sistemi di pagamento in Italia. Anche alla luce dei recenti interventi normativi contenuti nel decreto “Salva Italia” e in vista delle prossime tappe di recepimento delle direttive europee sui pagamenti. 

A trainare la crescita sono soprattutto gli strumenti di pagamento più innovativi, accessibili attraverso i canali telematici e in particolare via internet, che stanno progressivamente sostituendo gli strumenti più tradizionali come i "vecchi" assegni e i bonifici fatti allo sportello. Nel 2011, infatti, sono stati effettuati oltre 280 milioni di pagamenti in rete, con un incremento del 24%. In particolare, le operazioni su web con carte di credito e prepagate sono cresciute del 27,6% mentre i bonifici online hanno fatto registrare un aumento del 20,3%. 

Continuano a crescere anche le carte di pagamento nelle tasche degli italiani, che sono passate dai 77 milioni del 2009 agli 82  milioni del 2011 (+6% nel triennio). 

“La lotta al contante – ha  detto il direttore generale dell’ABI, Giovanni Sabatini - è una vera e propria battaglia di civiltà. In questa direzione, anche grazie ai recenti interventi normativi, molto è stato fatto per favorire il maggior utilizzo  degli strumenti alternativi riducendo la circolazione del cash. E tuttavia, su questo fronte l’Italia è ancora in ritardo rispetto al resto d’Europa. L'affermarsi di sistemi di  pagamento più evoluti e moderni – ha aggiunto 

Sabatini - non rappresenta solo un vantaggio in termini di comodità e sicurezza per le famiglie, le imprese e le pubbliche amministrazioni che li utilizzano quotidianamente. Ma anche un importante volano di crescita e sviluppo per il Paese, soprattutto in una fase difficile per l’economia nazionale e internazionale”. Secondo  una simulazione condotta da Banca d’Italia, infatti, si potrebbe risparmiare circa lo 0,3% del pil se solo si colmasse il gap che ancora separa l’Italia dai paesi europei più evoluti nell’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici, riducendo l'uso del contante e quindi anche i costi sociali, di produzione e gestione sostenuti dal sistema Paese. 

 

IL DOCUMENTO 

 

 

 

Nov
15
2012
ABI

ABI - Banche: l’inclusione finanziaria dei migranti passa attraverso la famiglia

La crisi cambia la gestione del risparmio dei nuovi cittadini. Il 75% delle le famiglie è titolare di conto corrente in banca o presso BancoPosta. Oggi a Roma, presentazione del primo anno di attività dell’Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei migranti

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Cambia la gestione del risparmio  delle famiglie migranti per via della crisi, mentre prosegue e si consolida il processo di inclusione finanziaria dei nuovi cittadini, anche se con diverse velocità. Il 75% delle famiglie è titolare di conto corrente in banca o presso BancoPosta. È quanto emerge dall’indagine dell’Osservatorio Nazionale sull’Inclusione Finanziaria dei migranti nel suo primo anno di attività, presentata oggi a Roma. Prima esperienza nel panorama  italiano ed europeo, l’Osservatorio è un progetto pluriennale (con scadenza a giugno 2014), nato dalla collaborazione fra l’Associazione bancaria italiana (ABI) e il Ministero dell’Interno (Fondo Europeo per l’Integrazione di cittadini di Paesi Terzi), e gestito dal Centro Studi di Politica Internazionale (CeSPI). “Quando l’integrazione passa anche dallo sportello” il titolo dell’evento che ABI e CeSPI – con la collaborazione del Ministero dell’Interno – dedicano al tema dell’inclusione finanziaria dei migranti...continua a leggere

 

 

 

Nov
12
2012
ABI

ABI - Crisi: banche, controlli interni seguano economicità e flessibilità

8 e 9 novembre a Roma l’evento “Compliance in banks 2012 – Verso il nuovo sistema dei controlli”. Sabatini: ”Opportuna razionalizzazione e semplificazione della materia controlli”. Dalla compliance una leva per rafforzare la fiducia.

 

 

COMUNICATO STAMPA ABI

La crisi globale rende sempre più importante irrobustire i pilastri su cui poggia la fiducia. E ciò è vero per quanto riguarda il sistema economico globale e quello europeo, il settore bancario e finanziario, le strutture degli operatori. In  questo contesto un peso importante assume la compliance, ossia la conformità al quadro complessivo delle regole, e il sistema dei controlli. Questi i temi a cui sono dedicati i due giorni dell’incontro “Compliance in banks 2012 – Verso il nuovo sistema dei controlli interni”, organizzato dall’ABI e da ABIFormazione, che ha chiuso i lavori oggi a Roma. 

Molte iniziative sono in campo per recuperare la  fiducia con la crisi ancora in corso. Per le banche italiane è giusta la via intrapresa dall’Europa, basata su tre grandi direttrici: un severo controllo degli equilibri di finanza pubblica attraverso il Fiscal Compact; un progetto di crescenti stimoli alla crescita secondo il Growth Compact; un’azione decisa per interrompere la connessione tra rischio sovrano e rischio bancario, prevista con il Banking Union. Proprio il Banking Union può servire a ridare fiducia attraverso l’introduzione di un sistema di regole omogenee e di un campo di gioco livellato, azzerando le differenze nelle pratiche di vigilanza ed evitando potenziali disparità competitive. Il settore bancario europeo si sta dando nuove regole. 

Anche la revisione del sistema dei controlli interni, mandata in consultazione dalla Banca d’Italia, si inserisce in questo quadro.  Giovanni Sabatini, Direttore generale dell’ABI, ha sottolineato che: “La conformità alle regole è, per le imprese bancarie, una condizione essenziale per rimanere sul mercato. Allo stesso tempo, però, occorre che i costi derivanti dalla complessa organizzazione delle procedure e delle risorse necessarie per garantirsi la conformità, siano  sostenibili. Questa è una sfida per le imprese bancarie e per le autorità di supervisione. In un contesto nel quale occorre recuperare la fiducia nel sistema finanziario è certamente opportuno rinforzare i presidi a fronte dei rischi, a cominciare dal rischio di conformità, ma sempre tenendo conto dei principi di economicità e flessibilità organizzativa”. “Il principio di economicità – ha concluso Sabatini - deve indurre a commisurare i costi di adeguamento organizzativo  con i vantaggi ottenuti. Da questo punto di vista è opportuna una maggiore razionalizzazione  e semplificazione del sistema dei controlli interni delle banche senza ridurne l’efficacia”. 

Roma, Palazzo Altieri, 9 novembre 2012 

 

 

Nov
9
2012
ABI

ABI - Fondi UE: ABI e Warrant presentano a Bruxelles Banche 2020

Progetto ABI Banche 2020 - Le banche italiane per la crescita e la coesione Bruxelles - 13 novembre 2012 ore 18.30 - Parlamento Europeo (Sala PHS 4b001)

 

Appuntamento il 13 novembre, al Parlamento europeo, a Bruxelles, per la presentazione del progetto speciale dell'Associazione bancaria italiana (ABI) 'Banche 2020'. L'iniziativa, realizzata con il supporto di Warrant Group, mira a fornire strumenti formativi e informativi alle banche italiane per agevolare l’utilizzo dei fondi Ue da parte delle imprese, soprattutto con riferimento ai settori che rientrano nell’ambito della strategia Europa 2020. 

A ospitare la presentazione di 'Banche 2020', con un incontro dal titolo 'Le banche italiane per la crescita e la coesione', sarà la sede belga del Parlamento europeo, con la partecipazione dei vice presidenti del Pe Gianni Pittella e Roberta Angelilli, del vice presidente di Confindustria Vincenzo Boccia e del direttore generale dell’ABI Giovanni Sabatini. 

L'evento fa seguito a tre workshop formativi organizzati, tra maggio e giugno, da ABI e Warrant Group e dedicati ai fondi comunitari per il 2012 e il 2013 e al nuovo quadro finanziario 2014-2020 attualmente in discussione. Il Progetto Speciale “Banche 2020”, promosso dall’Associazione Bancaria Italiana, ha l’obiettivo di creare un supporto formativo/informativo alle banche italiane per favorire un maggiore utilizzo delle risorse comunitarie da parte delle stesse banche e delle imprese loro clienti, enti, istituzioni territoriali, in particolare per quanto riguarda i settori che rientrano nell’ambito della Strategia Europa 2020. 

L’iniziativa ha inoltre la finalità di potenziare la capacità del settore bancario di sostenere il pieno utilizzo di tali risorse a vantaggio dello sviluppo economico e sociale sul territorio in particolare alla vigilia dell’avvio della prossima programmazione finanziaria dell’Unione Europea prevista per il periodo 2014 – 2020. 

L’uso dei fondi comunitari per lo sviluppo e la coesione rappresenta per l’Italia un obiettivo prioritario  e strategico, soprattutto quale ulteriore risposta concreta e tangibile alle diverse sfide poste dalla crisi socio economica che ha colpito le imprese, il sistema economico e le istituzioni. La prossima programmazione finanziaria dell’Unione Europea 2014-2020 costituirà per l’Italia una straordinaria occasione strategica per lo sviluppo nella misura in cui i diversi attori pubblici e privati saranno in grado di agire insieme a sistema condiviso e partecipato, all’interno del quale le banche italiane potranno rappresentare un ulteriore attore concreto in grado di migliorare l’utilizzo delle risorse comunitarie. 

In particolare, la nuova generazione degli strumenti finanziari innovativi previsti dalla nuova programmazione finanziaria dell’UE nei principali programmi per la ricerca, innovazione, pmi, cultura, formazione, fondi strutturali, saranno decisivi per promuovere la competitività e l’occupazione in Italia. 

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