Nov
9
2012

Segnalazioni di abusiva attività bancaria o finanziaria ricevute da parte di autorità di vigilanza estere

(Aggiornate al 10 ottobre 2012)

 

IL DOCUMENTO INTEGRALE 

 

 

Nov
7
2012

Banca d'Italia - Il cloud computing nel sistema finanziario

Il convegno ha rappresentato l'occasione per avviare un confronto con istituzioni, enti di ricerca, gruppi bancari e operatori sui temi di maggiore interesse per le Autorità di controllo quali la sicurezza, la privacy e la governance.

 

Il 28 settembre 2012 si è svolto in Banca d'Italia il convegno "Il Cloud Computing nel sistema finanziario - standard, regolamentazione e controlli" in cui sono stati presentati i risultati di una ricerca realizzata dall'Istituto sugli aspetti critici dell'utilizzo del cloud computing nel settore bancario e finanziario.

Il convegno ha rappresentato l'occasione per avviare un confronto con istituzioni, enti di ricerca, gruppi bancari e operatori sui temi di maggiore interesse per le Autorità di controllo quali la sicurezza, la privacy e la governance. 


BANCA D'ITALIA 

 

Oct
30
2012

Intervista a Fabrizio Saccomanni, futuro presidente dell'IVASS: entro il 4 novembre lo statuto e le nomine

Ivass, il nuovo organismo in cui confluirà l’Isvap col compito di vigilare sulle assicurazioni sarà presieduto da Fabrizio Saccomanni, Direttore Generale di Banca d'Italia, e a decidere le strategie del nuovo organismo di vigilanza sarà...

 

 

Ivass, il nuovo organismo in cui confluirà l’Isvap col compito di vigilare sulle assicurazioni sarà presieduto da Fabrizio Saccomanni, Direttore Generale di Banca d'Italia, e a decidere le strategie del nuovo organismo di vigilanza sarà il Direttorio di Palazzo Koch integrato da due consiglieri nominati su proposta del governatore dal governo, previo assenso del ministro dello Sviluppo economico.

«C’è molto da fare in questo settore — afferma — perché c’è bisogno di un più attento controllo sulla stabilità finanziaria delle compagnie assicurative e sui cambiamenti di gestione e di governance». Quei cambiamenti cioè che sono richiesti dalla direttiva europea, la cosiddetta «Solvency II». «Si pensa spesso che le assicurazioni non corrano rischi, o comunque che ne corrano meno delle banche. Non è così, come purtroppo anche episodi recenti mostrano», dice Saccomanni, pronto a mettere a disposizione del mondo assicurativo, in queste settimane scosso dall’inchiesta sull’Isvap per la vicenda Fonsai, tutta l’esperienza della vigilanza di via Nazionale nei controlli sulla gestione finanziaria e appunto sugli sviluppi dei modelli organizzativi e di governance.

Perché avete chiesto di occuparvi anche di assicurazioni, le banche non vi bastavano?

«Non l’abbiamo certo chiesto noi. L’ha deciso il Parlamento, su proposta del governo, con una legge che risponde al trend che si è affermato a livello europeo: rafforzare le sinergie tra la vigilanza bancaria e quella assicurativa».

A che punto siete col nuovo Ivass e con l’assorbimento dell’Isvap?

«L’Isvap non verrà assorbito, ma si trasformerà nell’Ivass, che resterà un istituto di diritto pubblico, con autonoma personalità giuridica. Io lo presiederò, ma a decidere sulle linee strategiche della vigilanza assicurativa, assumendo i relativi provvedimenti, saremo in sette nel Direttorio integrato, sotto la guida del governatore. La legge chiede esplicitamente anche un piano di riassetto organizzativo che il Consiglio dell’Ivass dovrà varare».

I tempi?

«Entro il 4 novembre dovrà essere messo a punto lo statuto e varate le nomine. Per l’operatività del nuovo organismo è probabile che si arrivi alla fine dell’anno».

Sapete già come far funzionare la vigilanza assicurativa?

«C’è già un codice delle assicurazioni italiano e una vasta normativa europea, ma c’è molto da fare per realizzare le sinergie. All’inizio ci avvarremo della significativa esperienza e professionalità accumulata dello staff dell’Isvap. Ma poi dovremo uniformare modelli analitici e operativi. La Banca ha per tradizione svolto la sua funzione di vigilanza collegandola all’analisi statistica ed economica. All’Isvap, che dispone attualmente di risorse umane pari a circa il 5% di quelle della Banca d’Italia (350 persone), l’attività è stata prevalentemente di tipo normativo e amministrativo. Dovremmo anche rafforzare la funzione ispettiva e abbiamo l’impressione che all’Isvap ci sia bisogno di un massiccio investimento informatico. La stessa legge lo dà per scontato ».

E per quel che riguarda la finanza?

«Su questo fronte non vedo particolari problemi. Sappiamo cosa fare. Più complesso è il settore, nuovo per noi, dei danni e della Rc auto, un settore in cui le frodi abbondano— col risultato di far lievitare le tariffe—e in cui emerge un delicato e singolare rapporto tra cliente, che è obbligato a chiedere l’assicurazione, e la compagnia che è obbligata a fornirla, ma può fissarne le condizioni e il costo».

Che farete con la vostra quota in Generali? C’è conflitto di interesse?

«Un conflitto può esserci, non lo nego. Stiamo esaminando e discutendo anche con il governo come eliminare ogni rischio di conflitto; sono allo studio varie soluzioni, sulle quali preferirei non fare commenti al momento. Le assicuro comunque che all’entrata in vigore dell’Ivass, la soluzione sarà trovata». Per la Banca d’Italia sono in arrivo grossi cambiamenti anche per il trasferimento alla Bce delle decisioni sulla vigilanza bancaria.

Cosa succederà?

«Il progetto prevede che la vigilanza sulle banche dell’eurozona venga effettuata dalla Bce avvalendosi della collaborazione delle autorità nazionali. La responsabilità per le decisioni sarà assunta dal Consiglio direttivo della Bce dove siede il nostro governatore. Le decisioni saranno istruite da un comitato di supervisori dove la Banca d’Italia sarà presente. L’operatività concreta di vigilanza potrà essere svolta direttamente dalla Bce o essere decentralizzata alle autorità nazionali».

Per la Banca d’Italia significa più o meno impegno?

«In una riunione di lavoro con gli ispettori della Banca ho detto: imparate il tedesco perché d’ora in poi dovremo vigilare anche sulle banche della Germania. Ma al di là delle battute l’impegno della vigilanza non diminuirà, anzi».

Lei fa parte del «High Level Group on Supervision» presso la Bce. Avete già iniziato a lavorare?

«Stiamo lavorando da agosto sulle modalità con cui attuare la vigilanza a livello integrato. Dobbiamo inoltre predisporre il parere che il Consiglio direttivo della Bce dovrà dare sul progetto di regolamento in tema di unione bancaria predisposto dalla Commissione europea».

Ma è vero che il modello base della nuova vigilanza europea è quello italiano?

«L’armonizzazione delle pratiche di vigilanza è un aspetto cruciale per il modello europeo. La Banca d’Italia può avere un ruolo importante nell’impostazione delle metodologie perché ha da tempo codificato in un manuale le modalità operative della vigilanza. Siamo pronti a metterlo a disposizione dell’eurosistema ».  

 

 

Oct
26
2012

Banca d'Italia - istruzioni applicative del Regolamento UE 260/2012 per la migrazione alla SEPA

La Banca d'Italia pubblica per la consultazione le istruzioni applicative del Regolamento UE 260/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce i requisiti armonizzati e i tempi della migrazione agli schemi di bonifico e addebito diretto della Single Euro Payments Area (SEPA)...

Dal sito di Banca d'Italia

CONSULTAZIONE PUBBLICA SULLE ISTRUZIONI APPLICATIVE DEL REGOLAMENTO UE 260/2012 PER LA MIGRAZIONE ALLA SEPA

La Banca d'Italia pubblica per la consultazione le istruzioni applicative del Regolamento UE 260/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio che stabilisce i requisiti armonizzati e i tempi della migrazione agli schemi di bonifico e addebito diretto della Single Euro Payments Area (SEPA).Alle autorità competenti designate dagli Stati Membri è attribuito il compito di presidiare la regolare applicazione del Regolamento UE. Nel nostro Paese, tale funzione è stata attribuita alla Banca d'Italia, in virtù dei compiti di sorveglianza sul sistema dei pagamenti che essa svolge ai sensi dell'art. 146 del Testo Unico Bancario.Nell'ambito di tale competenza, sono state predisposte le citate istruzioni applicative; esse si rendono necessarie perché il Regolamento UE, pur essendo immediatamente applicabile agli Stati Membri, rinvia a decisioni nazionali per quel che riguarda l'individuazione degli specifici servizi di pagamento soggetti a migrazione e per l'attivazione o meno di alcune deroghe. Per il loro carattere generale e astratto, inoltre, le disposizioni comunitarie richiedono interventi interpretativi per chiarirne i contenuti e le modalità di applicazione concreta.Il Provvedimento quindi individua i servizi di pagamento corrispondenti al bonifico e all'addebito diretto che dovranno migrare agli standard della SEPA, indica i servizi di pagamento non soggetti all'obbligo di migrazione, stabilisce le regole per l'attivazione di alcune deroghe previste dal Regolamento UE.Eventuali osservazioni possono essere trasmesse entro il 26 novembre 2012 a: Banca d'Italia, Servizio Supervisione sui Mercati e sul Sistema dei Pagamenti, Divisione Strumenti e Servizi di Pagamento al Dettaglio, via Milano 60/g - 00184 ROMA. Nel caso in cui si disponga di casella PEC (Posta Elettronica Certificata) e/o di firma digitale le osservazioni potranno essere inviate esclusivamente all'indirizzo smp@pec.bancaditalia.it; ove si utilizzi tale modalità il documento contenente le osservazioni dovrà essere inviato come allegato al messaggio.

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