Aug
6
2012

Italia Oggi: "Polizze accessorie, massima libertà di scelta"

Il consumatore deve avere libertà nella scelta della polizza accessoria al fi nanziamento garantito dalla cessione di quote di stipendio o pensione.

Il consumatore deve avere libertà nella scelta della polizza accessoria al finanziamento garantito dalla cessione di quote di stipendio o pensione. In materia il decreto in esame prevede anche che i soggetti ammessi alla concessione di prestiti verso la cessione di quote di stipendio debbano avvalersi di agenti in attività finanziaria o mediatori crediti iscritti nei rispettivi elenchi. Nel decreto correttivo si chiarisce che le disposizioni del Testo unico bancario relative al credito ai consumatori e l’articolo 28 del dl n. 1/2012 sulla libertà di scelta della polizza da parte del consumatore trovano applicazione alla cessione di quote di stipendio o pensione di cui al decreto del presidente della repubblica n. 180 del 1950. Sul punto l’Abi (Associazione bancaria italiana) ha espresso alcune critiche sottolineando che le banche per adempiere a questo obbligo non potranno fare a meno di presentare almeno due preventivi, in ciò ravvisando una forte criticità. Inoltre il decreto prevede che ai fini della distribuzione del servizio, i soggetti ammessi alla concessione di prestiti verso la cessione di quote di stipendio debbano avvalersi di agenti in attività finanziaria o mediatori crediti iscritti nei rispettivi elenchi. Sempre in materia il decreto legislativo attribuisce a Banca d’Italia il potere di definire disposizioni volte a favorire la trasparenza e la correttezza ed efficienza nell’erogazione di finanziamenti verso la cessione di quote di stipendio o salario o di pensione. In particolare, si precisa che le disposizioni di Bankitalia dovranno essere finalizzate a fissare i criteri che gli intermediari devono seguire nel mettere a punto le forme di remunerazione, in modo da assicurare che non siano incentivati comportamenti scorretti della rete vendita. Inoltre la struttura delle commissioni deve essere trasparente per il consumatore e si dovrà favorire la confrontabilità tra prodotti, in modo da dare la possibilità di scegliere il prodotto più confacente alle proprie esigenze finanziarie e promuovere la concorrenza sul mercato. 

Aug
6
2012

Italia Oggi: "Funzioni in linea con la Ue"

Le funzioni dell’Isvap (e dunque, del nascente Ivass) sono state riviste per attuare l’integrazione del sistema di vigilanza assicurativo italiano nel nuovo assetto europeo di vigilanza finanziaria.

Le funzioni dell’Isvap (e dunque, del nascente Ivass) sono state riviste per attuare l’integrazione del sistema di vigilanza assicurativo italiano nel nuovo assetto europeo di vigilanza finanziaria. È una delle novità del decreto legislativo di attuazione della direttiva 2010/78/Ue del Parlamento europeo e del consiglio del 24 novembre 2010 (cosiddetto Omnibus), approvato dal consiglio dei ministri il 20 luglio scorso e in procinto di essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il governo si è affrettato ad approvare il provvedimento prima della pausa estiva, considerato il ritardo accumulato nel recepimento della direttiva che già è valso all’Italia una formale lettera di messa in mora inviata dalla commissione europea il 25 gennaio scorso. • Il decreto. Il decreto è il frutto della collaborazione tra il governo e le Authority di settore interessate dalle modifiche ai rispettivi assetti normativi: Banca d’Italia, Consob, Covip e appunto Isvap. Il provvedimento si compone di 8 articoli che modificano: il Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia (Tub); il Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (Tuf); il decreto legislativo n. 210/2001, in materia di definitività degli ordini immessi in un sistema di pagamento o di regolamento titoli; il decreto legislativo n. 142/2005, relativo alla disciplina dei conglomerati finanziari; il codice delle assicurazioni private di cui al decreto legislativo n. 209/2005; il decreto legislativo n. 252/2005, che disciplina le forme pensionistiche complementari; e infine, alcune disposizioni antiriciclaggio di cui al decreto legislativo n. 231/2007.

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Aug
6
2012

Italia Oggi: "Ivarp meno Covip uguale Ivass" di Valentina Barbanti

Si chiamerà Ivass il nuovo Istituto di vigilanza nel settore assicurativo che prenderà il posto dell’Isvap e che dovrà diventare operativo entro i primi giorni di novembre. La soppressione dell’Isvap è stata inizialmente sancita dal decreto sulla spending review, entrato in vigore il 7 luglio scorso

Si chiamerà Ivass il nuovo Istituto di vigilanza nel settore assicurativo che prenderà il posto dell’Isvap e che dovrà diventare operativo entro i primi giorni di novembre. La soppressione dell’Isvap è stata inizialmente sancita dal decreto sulla spending review, entrato in vigore il 7 luglio scorso, che aveva previsto l’istituzione di un organismo, l’Ivarp, a cui il decreto aveva attribuito compiti di vigilanza non solo sulle assicurazioni ma anche sul risparmio previdenziale, dividendo tra il nuovo istituto e ministero del lavoro e delle politiche sociali i controlli sulla previdenza già affi dati alle Covip (Commissione di vigilanza sui fondi pensione). Nella conversione in legge del decreto, secondo il testo approvato dal senato il 31 luglio scorso, scompare invece qualsiasi riferimento al risparmio previdenziale, per non lasciar margine a equivoci il nuovo ente viene ridenominato «Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni» e, sempre per evitare confusioni visto che il decreto prevedeva il riferimento all’attività di vigilanza nel settore finanziarioassicurativo, il decreto chiarisce espressamente che il nuovo ente non andrà a intaccare i poteri di vigilanza (regolamentare, informativa, ispettiva e sanzionatori) su soggetti e prodotti assicurativi attribuiti alla Consob dal Testo unico della fi nanza. • Il nuovo istituto e Banca d’Italia. La fi sionomia del nuovo organismo delineata dal disegno di legge di conversione approvato in senato è sostanzialmente la stessa accennata dal decreto. Si tratta di un ente con personalità giuridica di diritto pubblico chiamato a operare con piena autonomia e indipendenza senza essere sottoposto alle direttive di altri soggetti pubblici o privati. Nessuna dipendenza, dunque, ma senz’altro un collegamento la Banca d’Italia, anche perché il nuovo istituto nasce proprio per assicurare la piena integrazione dell’attività di vigilanza nel settore assicurativo anche attraverso una maggiore sinergia con la vigilanza bancaria. Ecco allora che nell’esercizio delle sue funzioni l’Ivass potrà avvalersi delle infrastrutture della Banca d’Italia e quest’ultima provvederà a proporre la nomina del presidente e dei due membri del consiglio dell’ente, oltre che a deliberarne lo statuto. Non solo, ma l’attività di indirizzo e direzione strategica dell’Ivass e la competenza ad assumere i provvedimenti di rilevanza esterna relativi all’esercizio delle funzioni istituzionali del nuovo organismo sono attribuiti al Direttorio della Banca d’Italia, appositamente integrato dai consiglieri come sopra nominati. • Cosa resta dell’Isvap.

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Aug
3
2012

Milano Finanza: "E se la Camera conferma la rinascita della Covip?" di Angelo Di Mattia

Attualmente la conversione del decreto-legge sulla spending review è all’esame della Camera e l’intento del governo è quello di ottenere l’approvazione, senza modifiche rispetto a quello approvato al Senato, del maxiemendamento in modo che il decreto possa essere definitivamente convertito senza affrontare la navetta Camera-Senato.

Attualmente la conversione del decreto-legge sulla spending review è all’esame della Camera e l’intento del governo è quello di ottenere l’approvazione, senza modifiche rispetto a quello approvato al Senato, del maxiemendamento in modo che il decreto possa essere definitivamente convertito senza affrontare la navetta Camera-Senato. Come abbiamo in passato scritto, il decreto, nel complesso positivo, contiene norme importanti, in alcuni casi complesse e delicate. Presenta pure delle indubbie carenze o dei veri e propri vuoti. Ci siamo poi concentrati sulla questione della Covip (la Commissione di controllo sui fondi-pensione) risorta dalle ceneri nelle quali l’aveva trasformata il decreto, assegnandone le funzioni all’ente di nuova istituzione, l’Ivarp, posto nell’orbita della Banca d’Italia, e assommante le attribuzioni anche del soppresso Isvap (l’istituto di vigilanza sulle assicurazioni). Ora la Camera dovrebbe valutare non solo il problema della figuraccia fatta fare al governo dal Senato con la reviviscenza della Covip, a proposito della quale l’esecutivo in un primo momento aveva espresso parere nettamente negativo, ma anche cosa significhino l’intervenuto scioglimento - essendo il decreto immediatamente e tuttora operante, date le ragioni di straordinarietà e urgenza a suo fondamento - dell’organo collegiale di vertice di tale Commissione, l’attribuzione al suo presidente della qualifica di commissario per la gestione della transizione verso il nuovo assetto per un periodo di 120 giorni, e poi la marcia indietro. Ma, come dice un antico brocardo, factum infectum fieri nequit (il fatto non compiuto non può dirsi avvenuto).

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Aug
3
2012

Banca d'Italia - Rilevazione dello stato dell’automazione del sistema creditizio. Profili tecnologici e di sicurezza, anno 2011 - Il rapporto, dedicato a “Patrimonio applicativo, processi e metodologie, scelte tecnologiche”, è stato pubblicato sul sito CIPA

La "Rilevazione dello stato dell'automazione del sistema creditizio", curata annualmente dalla CIPA (Convenzione Interbancaria per i Problemi dell'Automazione) in collaborazione con l'ABI, dal 2010 è strutturata in due parti distinte, una dedicata ai profili economici e organizzativi dell'IT, l'altra all'utilizzo delle tecnologie

02-08-2012

 

La "Rilevazione dello stato dell'automazione del sistema creditizio", curata annualmente dalla CIPA (Convenzione Interbancaria per i Problemi dell'Automazione) in collaborazione con l'ABI, dal 2010 è strutturata in due parti distinte, una dedicata ai profili economici e organizzativi dell'IT, l'altra all'utilizzo delle tecnologie.
Il rapporto ora pubblicato, "Patrimonio applicativo, processi e metodologie, scelte tecnologiche", analizza in modo puntuale lo sviluppo applicativo e le scelte del sistema bancario italiano. Il lavoro fornisce un quadro articolato del cosiddetto "parco applicativo aziendale", dei principali aspetti metodologici del processo di sviluppo e del ciclo di vita del software e traccia una panoramica delle scelte tecnologiche che lo caratterizzano.
L'indagine è stata condotta su un duplice campione di 22 gruppi bancari e 23 banche singole, che rappresentano, in termini di sportelli e dipendenti, l'80% del sistema bancario italiano.

 

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