Aug
1
2012

Nuova operazione congiunta Gdf - Agenzia delle Entrate su banche e intermediari

In queste ore, militari della Guardia di Finanza e funzionari dell’Agenzia delle Entrate stanno verificando il corretto adempimento degli obblighi di comunicazione dei rapporti intrattenuti con i clienti e delle operazioni svolte al di fuori dei rapporti continuativi, secondo quanto previsto dalla legge n. 248/2006 e dal decreto legislativo n. 231/2007.
 
In queste ore, militari della Guardia di Finanza e funzionari dell’Agenzia delle Entrate stanno verificando il corretto adempimento degli obblighi di comunicazione dei rapporti intrattenuti con i clienti e delle operazioni svolte al di fuori dei rapporti continuativi, secondo quanto previsto dalla legge n. 248/2006 e dal decreto legislativo n. 231/2007. La partita dei controlli sul corretto adempimento degli obblighi di comunicazione all’Archivio dei 
rapporti finanziari, iniziata nell’ottobre 2009 con una prima operazione congiunta in 76 filiali di banche svizzere o con sedi nei pressi di San Marino, mette al centro un altro gruppo di soggetti.  
L’operazione di oggi rientra nel più vasto piano di controlli sulle comunicazioni trasmesse all’Anagrafe tributaria. 
Cosa c’è nell’Archivio dei rapporti finanziari - Nel database sono registrati, a oggi, oltre un miliardo di dati tra rapporti, operazioni extra-conto e deleghe.  
In particolare, la banca dati dei rapporti finanziari contiene tutte le comunicazioni relative: 
- ai rapporti continuativi intrattenuti con la clientela esistenti, a partire dal 1° gennaio 2005; 
- alle cosiddette operazioni extra-conto, ossia poste in essere al di fuori di un rapporto continuativo, a partire dal 1° gennaio 2005; 
- ai rapporti diversi da quelli intrattenuti con i titolari dei rapporti continuativi o delle stesse operazioni extra-conto (procure e deleghe). 
 
I dati devono essere comunicati dagli operatori finanziari all’Archivio dei rapporti mensilmente in via telematica. I soggetti tenuti a inviarli sono circa 13mila: le banche, la società Poste italiane per le attività finanziarie, gli intermediari finanziari, le imprese di investimento, gli organismi di investimento collettivo del risparmio, le società di gestione del risparmio e ogni altro operatore finanziario. L’obbligo di comunicazione ricade anche sulle filiali estere di operatori italiani e, ovviamente, su quelle italiane di operatori stranieri
 
 
Fonte: Agenzia delle Entrate
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