Jun
7
2012

Per le polizze da luglio un doppio preventivo

Si rafforza la trasparenza nell'ambito delle assicurazioni vita agganciate alla stipula di un mutuo. Negli ultimi mesi sono arrivate una serie di norme volte a eliminare abusi allo sportello e ad abbassare i costi dei premi a carico dei clienti che intendono agganciare il prestito ipotecario a una polizza che copre il rimborso del debito residuo in caso di decesso del mutuatario.

La legge del 24 marzo 2012, numero 27, che converte il decreto sulle liberalizzazioni, prevede infatti che se le banche condizionano l'erogazione del mutuo immobiliare alla stipula di un contratto di assicurazione sulla vita sono tenute a sottoporre al cliente almeno due preventivi di due differenti gruppi assicurativi non riconducibili a chi offre il mutuo. Con l' espressione «non riconducibili», ha precisato poi l'Isvap (l'organismo che vigila sulle compagnie assicurative), si intende relativi a compagnie che non hanno accordi commerciali con la banca. Inoltre, è previsto che dalla consegna dei preventivi, la banca deve dare almeno 10 giorni lavorativi al cliente per cercare, per suo conto, contratti che abbiano condizioni di maggior favore. 

Dal primo luglio, quindi, i mutuatari avranno più possibilità di scelta, qualora il mutuo sia vincolato alla stipula di una polizza vita. Non solo, l'Isvap stabilisce che dal 1° settembre gli intermediari dovranno fornire un servizio gratuito online affinché gli utenti possano richiedere i propri preventivi.

Non mancano, però, dei punti critici: infatti è ammesso il principio che le banche possono vincolare l'erogazione del mutuo alla concessione di un contratto sulla vita (che difatti rimane un contratto accessorio). E poi le condizioni di maggiore trasparenza (obbligo dei due preventivi esterni) si applicano solo se l'intermediario vincola espressamente la concessione del prestito alla polizza. Nel caso in cui invece si limiti a "proporre" una polizza, formalmente svincolata dal mutuo, gli obblighi di comparabilità delle offerte decadono. 


Articolo di: Vito Lops

Fonte: Il Sole 24 Ore

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